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La Rocca Albani
Nel 1354, con lettera al consiglio dei 10 di Bergamo, Giovanni Visconti, Vescovo e Signore di Milano, ordina l’ampliamento e il consolidamento del castello visconteo di Urgnano.
Ha così inizio la storia della Rocca Albani, questo grande e suggestivo maniero, che oggi si manifesta nelle forme conferitegli da un grande restauro avvenuto nel 1840 ad opera dell’architetto Bianconi.
La storia
Nel 1454, in seguito alla pace di Lodi, Urgnano passa alla Repubblica di Venezia che lo cede in feudo al condottiero Bartolomeo Colleoni. Alla sua morte nel 1475, la Rocca entra in possesso di Abbondio Longhi, segretario dello stesso Colleoni.
Nel 1539 la Rocca divenne proprietà del cardinale Gian Gerolamo Albani. La famiglia Albani, una delle più influenti e rappresentative di Bergamo, resterà in possesso della Rocca fino alla seconda metà del XIX secolo.
Il conte Venceslao Albani, dopo aver restaurato nel 1842 questo edificio, dotandolo del suggestivo giardino pensile e ricostruendo la merlatura di tipo ghibellino (a coda di rondine), a seguito di un tracollo finanziario dovette mettere all’asta la Rocca e tutti i numerosi oggetti ivi custoditi.
Il castello passò quindi nelle mani delle famiglie Fuzier, Sala e Gelmini fino al 1953, quando venne acquistato dal Comune di Urgnano che, nel corso degli anni ’80 ha provveduto ad un importante restauro, restituendo il monumento ai cittadini di Urgnano e a tutti i turisti che desiderano visitarlo.
Oggi, nelle sue sale, si svolgono mostre, convegni, spettacoli teatrali, banchetti, matrimoni e visite guidate.
Piano terra
Sul lato est della Rocca Albani, all’esterno delle mura e dell’ampio fossato, sorgono quelle che anticamente erano le aie del castello visconteo che ospitavano sia le scuderie per i cavalli che la fattoria vera e propria. In questo ampio cortile spicca la struttura dell’antica cappella della famiglia Albani, collegata al vecchio maniero da un ponticello dotato di un ponte levatoio posto sopra il fossato.
Di particolare pregio le antiche scuderie con il loro soffitto a volte.
Da qui si ha una vista privilegiata sul lato est della rocca che può essere ammirato in tutta la sua maestosità ed imponenza. Spiccano il mastio, torre principale del castello, la torretta pensile nell’angolo nord est e la torretta di controllo nell’angolo sud est, crollata nel 1968 e ricostruita parzialmente negli anni '80.
Il castello visconteo di Urgnano è circondato da un'ampia fossa risalente al 1483 che, nonostante oggi non sia più colma d’acqua, risulta perfettamente conservata. Costituiva un importante elemento difensivo per la rocca.
L’acqua al suo interno, oltre ad essere un ostacolo, aveva un grande impatto emotivo sui soldati nemici perché le mura che vi si specchiavano assumevano una maggiore imponenza. Venuta meno la funzione difensiva della struttura, venne creato un piccolo porticciolo ed il fossato si trasformò in un laghetto privato.
Salendo dalla piazza verso la rocca, ci troviamo davanti all'ingresso sud che, difeso da un ponte levatoio, costituisce uno dei due ingressi al castello visconteo.
Superato questo ponte, siamo in un ampio spazio ricavato sotto la torre sud nel quale spicca un portale in pietra decorato da affreschi raffiguranti alcuni stemmi di vecchi proprietari del castello visconteo.
Varcato l'ingresso, ci troviamo nell'androne e, sopra di noi, vi è un'ampia volta a crociera interamente affrescata. Nei quattro spicchi campeggiano gli stemmi di nobili casate tra cui quelli di Bartolomeo Colleoni e della famiglia Longhi.
Sulla destra si apre l'ampio scalone mentre a sinistra vi sono le porte di accesso alla sala d'Armi e al Posto di guardia.
Un'ampia sala che presenta un soffitto con la volta a botte decorata con affreschi rinascimentali. Al centro domina un grande camino in pietra arenaria.
Fino al 1797 ospitava una cospicua armeria medievale che, come molti altri tesori, fu asportata dalle truppe francesi.
Attraverso una scala interna si accede al Posto di guardia. Composto da tre volte a crociera, vi alloggiavano i soldati e, poco lontano, i loro cavalli pronti ad intervenire in difesa del castello e del borgo.
Percorrendo il corridoio trincea, oggi chiamato Passaggio degli affreschi, ci imbattiamo in una porticina, dalla quale si accede a quella che era l'antica ghiacciaia del castello.
Sulla circonvallazione, rivolto verso nord, si apre quello che era l’ingresso principale alla Rocca Albani ed all’intero borgo. Questa struttura spiccatamente militare e speculare a quella del lato sud, è stata abbellita all’inizio del XIX secolo da un imponente portale d’ingresso con mura merlate.
Dal passaggio degli affreschi si accede ai piani superiori tramite un maestoso scalone quattrocentesco che presenta un soffitto a cassettoni sostenuto da colonne in pietra arenaria di stile dorico. Salendo notiamo un'imponente statua di Giandomenico Albani sovrastata dallo stemma della famiglia Albani. Alla sommità, incastonati nella parete, troviamo alcuni bassorilievi rinascimentali.
Una stretta scaletta ci conduce alla torre nord. Questa torre era il mastio del castello e conteneva l'abitazione del signore del castello. Era dotata di passaggi segreti e trabocchetti che permettevano di isolarla dal resto della Rocca Albani.
Primo piano
Un vialetto ci introduce al giardino pensile, struttura realizzata nella seconda metà del 1600 come ultimo tassello della trasformazione del castello da roccaforte militare a villa signorile.
Alcune grottesche nane, raffiguranti i vizi dell’uomo, ci accompagnano ad una fontana rinascimentale in pietra arenaria. Nel giardino all’italiana, è collocato il monumento agli artiglieri con un cannone della seconda guerra mondiale.
Il cortile interno del castello visconteo è chiuso su tre lati da costruzioni chiamate corpo a “C”. Caratteristici i due porticati rinascimentali che si affacciano su di esso. Sulle pareti sono visibili degli affreschi.
Un piccolo pozzo in pietra ricorda i trascorsi militari della rocca, quando, nei lunghi periodi di assedio, costituiva una risorsa fondamentale per la sopravvivenza dell’intera guarnigione.
Il cortile interno è racchiuso a Nord e Sud da due porticati.
Il Porticato Nord, sostenuto da colonne in pietra con capitelli in stile ionico, ospita i ricordi di personaggi illustri ospitati nella Rocca Albani. Una lapide, posta sopra la porta che offre l’accesso alla torre nord, ricorda la presenza di fra Michele Ghisleri, poi Papa Pio V, accolto da Gian Gerolamo Albani nel 1550. Due busti marmorei ricordano rispettivamente Ferdinando Francesco, ospite nel 1649, e Cristina Elisabetta di Brunswick, ad Urgnano nel 1708.
Un avvenimento più recente è ricordato da una lapide: era il 1956 quando il Castello di Urgnano ebbe l’onore di accogliere l’allora patriarca di Venezia Angelo Giuseppe Roncalli, poi Papa Giovanni XXIII.
Il Porticato Sud, architettonicamente simile a quello del lato opposto, presenta un soffitto a cassettoni con decorazioni del XIX secolo, ben conservate. L’intervento di restauro del 1985, ha portato alla luce elementi che ci consentono di capire quale fosse l’antica struttura del castello ed affreschi del 1400.
La prima sala che visitiamo è la sala dei Satiri. La parete di fondo presenta 3 strati di affreschi sovrapposti. Il più recente, risalente al 1700, è in stile rococò. La sala prende il nome dalle figure mitologiche affrescate appena sotto la travatura. Probabilmente la parte caratterizzata dai satiri era la sala Nera, adibita a camera ardente quando vi era un defunto in famiglia.
La Sala Rossa è la più sfarzosa del castello, che prende il nome dalle figure mitologiche affrescate appena sotto la travatura.
Tra gli aspetti del suo antico splendore troviamo infatti il pregevole soffitto ligneo, il monumentale camino settecentesco, memoria del casato, e i tre strati di affreschi sovrapposti sulla parete di fondo, di cui il più recente risalente al 1700 ed in stile rococò.
La sala delle Grottesche, posta all’angolo sud ovest del castello visconteo, è interamente affrescata con pitture del tardo cinquecento ispirate alla mitologia classica greca. Sono rappresentate le maggiori divinità e con esse alcune delle fatiche di Ercole.
In questa sala vengono accolti i gruppi di visitatori per la proiezioni di documentari inerenti la storia dei Castelli e della loro evoluzione nei secoli.
Un vero e proprio giardino botanico, voluto da Venceslao Albani nel 1842, fa da cornice al nostro castello. Fra i suoi alberi secolari ed il suo stornir di fronde sono nate tante leggende come quella legata al pozzo che fa bella mostra di sé in posizione sopraelevata. Questo incantevole parco è stato riportato all’antico splendore all’inizio degli anni novanta.
Secondo piano
Posta sopra il porticato sud, questa sala, anticamente adibita a camera da letto, presenta degli ovali raffiguranti stemmi e proprietà del casato degli Albani.
Di notevole pregio i mobili in essa collocati che risalgono al 1700.
Era la sala più importante del castello visconteo nella quale veniva riunito il consiglio ed amministrata la giustizia.
Deve il suo nome ai numerosi stemmi araldici affrescati nella cornice superiore. Tra questi spiccano lo stemma papale di Pio V e lo stemma della famiglia Tasso.
Sopra il camino del 1600 troviamo uno stemma commemorativo di un matrimonio di casa Albani.
Piccole camere da letto con decorazioni di raceni raffaelleschi a carattere mitologico.
Nella torre Nord troviamo questa stanza dove, secondo la tradizione, fu ospitato Fra Michele Ghisleri, poi divenuto Papa con il nome di Pio V.
Sull’angolo Nord Est sorge l’unica delle torri d’appoggio rimasta.
Al suo interno una maestosa scala a chiocciola in pietra permette di raggiungere la sommità ove era collocata la piccionaia.
Uscendo dalla sala degli Stemmi ci troviamo sul camminamento di ronda che unisce le varie torri del castello di Urgnano e permetteva alle guardie di difendere l’intero perimetro della rocca.
Terzo piano
Alla sommità della torre sud troviamo questa sala quadrata interamente affrescata. Le pitture sono ispirate alle quattro stagioni.
In questa sala la Promo Urgnano ha raccolto una serie di mappe e piantine storiche che danno un'idea del territorio, della sua organizzazione politica e del perché di un castello ad Urgnano.
Sull'angolo Nord Est sorge l'unica delle torri d'appoggio rimasta.
Al suo interno una maestosa scala a chiocciola in pietra permette di raggiungere la sommità ove era collocata la piccionaia.
Torre alta
È anche in questa sala che l'Associazione Promo Urgnano (APU) svolge le sue rappresentazioni del percorso Thrilling "La Rocca del Mistero".
Appena sotto la copertura della torre sud vi è un camminamento che permette un'ampia panoramica sul centro storico di Urgnano.
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dove si trova
Via Rocca, 108
24059 Urgnano (BG)